Fondare biblioteche è come costruire ancora
granai pubblici, ammassare riserve contro
l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio
malgrado, vedo venire.
(Marguerite Yourcenar)
La biblioteca "Giuseppe Cabizzosu", come buona parte delle biblioteche private dei moltissimi appassionati e cultori di libri esistenti al mondo, non ha una data certa di istituzione. E' nata nel tempo, parallelamente alla naturale maturazione e crescita del proprietario. In un certo qual modo la caratteristica e la peculiarità di tutte queste raccolte, la maggior parte delle quali rimane confinata e costretta tra gli insufficienti spazi degli studi e delle case private, è di essere il prodotto, il riflesso della personalità di coloro che le hanno create. I titoli posseduti ne riflettono i gusti, gli interessi, i valori. Ne sono lo specchio. Così per la nostra.
Iniziata con le prime raccolte da ragazzo, ha visto nel tempo estendere progressivamente i suoi orizzonti e definire la sua individualità nella lenta evoluzione e maturazione dei miei interessi personali, col suo graduale avvicinamento (ed innamoramento) al mondo della cultura, dell'arte, della letteratura.
Ora, a distanza di decenni da quella iniziale ed irresistibile pulsione che da quando mi fu insegnato a scrivere e leggere non mi ha mai più abbandonato, ho deciso di rendere pubblica la mia piccola collezione personale. La mia decisione ha, in effetti, radici lontane. Sempre fortissimo è stato il mio amore per i libri e la loro esistenza ha segnato profondamente la mia vita, la mia personalità ed anche il mio lavoro ed impegno nel sociale.
Come mio primo impegno lavorativo, in un piccolo comune del centro della Sardegna, dove ho la fortuna di vivere ancora oggi dopo tanti anni, ho letteralmente fondato nel 1995, la sua prima biblioteca comunale. Sebbene mi occupassi principalmente di un altro settore, ho individuato ed adattato gli spazi che, pur non sviluppati per quello scopo, in qualche modo si prestavano a contenere una collezione libraria, ed ancora assolvono, nonostante il perdurare delle ristrettezze, al loro compito originario. Ho redatto un progetto regionale di finanziamento grazie al quale si sono potuti sostituire gli infissi ed adeguare gli interni. Ho provveduto ad acquistare gli arredi e studiare personalmente la loro disposizione nelle sale. Ho recuperato parte del patrimonio librario degli anni Sessanta che componeva la vecchia collezione di una sorta di bibliotechina scolastica volontaria chiusa dopo pochi anni (il primo nucleo di una proto-biblioteca esistente nel paese). Ho recuperato un vecchio lascito di libri donati dall'artista Maria Lai che, al suo rientro in Sardegna da Roma dove risiedeva, aveva, diversi anni addietro, voluto generosamente offrire al paese parte della sua biblioteca personale. Ho fatto in modo che la biblioteca comunale di Ulassai entrasse nel Sistema Bibliotecario Nord Ogliastra che riunisce in rete tutte le biblioteche comunali dell'Ogliastra e, prima della istituzione della provincia Ogliastra, ho fatto parte di una commissione tecnica, nominata dall'Amministrazione Provinciale di Nuoro, che avevo lo scopo di riunire in una unica rete interprovinciale le varie realtà bibliotecarie del nuorese e dell'Ogliastra. Purtroppo poi il progetto non ebbe seguito.
Dieci anni dopo, nel 2005, ho istituito “Ichnussa” (www.poesias.it), la prima biblioteca digitale della poesia sarda, all'interno dell'associazione culturale “Sa perda e su entu” (www.saperdaesuentu.it) che ho fondata e presieduto dal 2001. “Ichnussa” è attualmente la più importante biblioteca digitale di poesia sarda on-line esistente. Obiettivo iniziale della biblioteca era quello di rendere un servizio culturale sopratutto ai sardi emigrati all'estero ma anche a studiosi ed appassionati della poesia “in limba”. Rendere cioè disponibili e fruibili gratuitamente, via web, le opere poetiche sarde in possesso dell'associazione. Da qui l'idea, rivoluzionaria per gli anni, di realizzare una biblioteca on-line che, attraverso l'acquisizione digitale, mettesse a disposizione, libera e gratuita, le principali opere poetiche in lingua sarda. Molte, tra queste, sono ritenute produzioni letterarie di livello e qualità non tanto e non solo popolari o popolareggianti (come normalmente e troppo sbrigativamente sono spesso state etichettate e liquidate) ma, per certi versi, riteniamo, in alcuni suoi grandi interpreti, assolutamente assimilabili e ascrivibili alla cosiddetta letteratura alta e nobile. Per questo le abbiamo considerate, di buon diritto, patrimonio dell'umanità e, come tali, le abbiamo ritenuto degne e meritevoli di essere donate, con generosità ed orgoglio, al mondo intero senza limiti geografici di tempo o di spazio.
Su questo tema centrale si è sviluppata l'idea fondante di “Ichnussa" che si è fatta promotrice di un appello (www.poesias.it/ichnussa.html), rivolto ai sardi di tutto il mondo ma non solo ad essi, per collaborare, in prima persona, alla crescita ed al continuo incremento della biblioteca, intesa come biblioteca collettiva di tutti i sardi, chiedendo loro la digitalizzazione delle opere in lingua sarda eventualmente possedute. Molti hanno aderito a questo appello e, grazie ad esso, ed al lavoro continuo di molti volontari, il patrimonio documentale posseduto è in continua crescita ed il sito in continua implementazione.
Peraltro, “Ichnussa”, fin dalla sua istituzione, grazie ad una convenzione stipulata con il Comune di Ulassai, ha costituito un Sistema Bibliotecario Urbano all'interno del quale contribuisce ad ampliare il servizio pubblico dell'Ente Locale, condividendone gli spazi ed operando, su base volontaria, all'interno della sua Biblioteca Comunale. Attualmente, la biblioteca digitale della poesia sarda, è riconosciuta ufficialmente dalla Regione Sardegna (che la segnala nel suo portale istituzionale SardegnaBiblioteche) ed è registrata presso l'Anagrafe ICCU delle Biblioteche Italiane (che censisce le numerose biblioteche, pubbliche e private, esistenti in Italia). E, tra le altre, è segnalata sul Portale di letteratura dell'Università di Bologna (https://site.unibo.it/griseldaonline/it/ strumenti/strumenti-italianistica-digitale) dove sono riuniti gli strumenti digitali dell'italianistica attualmente disponibili in rete.
Ora, nel 2020, a distanza di oltre 25 anni da quelle prime esperienze, molte cose sono cambiate ed ho deciso di mettere in linea la mia modesta collezione privata. Riconosciuta formalmente dalla Regione Sardegna e dal Ministero per i beni culturali (è stata inserita nell’anagrafe delle biblioteche italiane a cura del Ministero per i beni e le attività culturali con il codice: IT-OG0029), ha un patrimonio documentario composto da una sezione di libri cartacei; ha acquisito e gestisce l'intero catalogo dei testi digitalizzati di poesia dialettale sarda (www.poesias.it) precedentemente curato dall'Associazione culturale “Sa perda e su entu” ma, sopratutto, vanta una importante e preziosa sezione di libri antichi, in larga parte Cinquecentine, inseriti, come patrimonio di rilevanza nazionale, nel Censimento delle edizioni italiane del XVI secolo (EDIT16) consultabile su https://edit16.iccu.sbn.it.
Una convenzione vigente con il Comune di Ulassai garantisce, dietro prenotazione, la consultazione del proprio catalogo presso la biblioteca comunale.
Certo la biblioteca privata “G. Cabizzosu” non è ovviamente paragonabile, e ne si vuol fare con esse alcun raffronto, con altre ben più importanti e prestigiose raccolte sia pubbliche che private che fortunatamente esistono ma, nel suo piccolo, vuole essere un umile e modesto contributo, un segno di amore verso la cultura e verso la libera circolazione delle idee che sola può alzare e creare un argine a questa dilagante ignoranza populista che quotidianamente vediamo irrompere, senza controllo, a tutti i livelli ed in tutti gli ambiti della nostra società. E' purtroppo sotto gli occhi di tutti oramai come anche molti grandi Stati moderni e civilizzati, da sempre guide, modelli e fari della cultura occidentale, difensori e baluardo di civiltà e di progresso, sentano ed accusino pesantemente l'attacco duro e pernicioso di questa progressiva degenerazione ed involuzione di valori di civiltà, tolleranza, libertà e progresso che rappresentano ed hanno sempre rappresentato il lascito e l'insegnamento più importante della cultura e dei libri, quelli che amo, che ne rappresentano i naturali strumenti di diffusione ed espressione. Se il mondo moderno desse più importanza ai libri, quelli seri, e cercasse con maggiore volontà tra le loro pagine un messaggio, vero, di umanità e condivisione invece che appiattirsi tra i tweet ed i post propagandistici di tutti i colori politici e di tutte le pseudo-fedi, forse recupereremo un po' di quei valori di tolleranza e di civiltà ed autentica democrazia che potrebbero farci vivere tutti un po' meglio.
Secondo alcuni sociologi contemporanei la società occidentale si trova attualmente ad un bivio decisivo. Sebbene molti forse non ne siano pienamente consapevoli. Tutti combattiamo quotidianamente una guerra non dichiarata e silenziosa, ma ugualmente rovinosa e temibile, dall'esito della quale dipenderà l'assetto ed il nuovo volto della nostra esistenza presente e futura. Al riguardo, a mio giudizio, ognuno deve dare il proprio contributo. Ognuno secondo le proprie capacità e le proprie inclinazioni. Io ho deciso di non rivolgermi alla pancia della gente, come molti altri perniciosamente fanno, e di utilizzare gli strumenti della ragione, della cultura, della libertà di espressione, della scienza, della tolleranza, della comprensione e della condivisione dei valori fondamentali dell'uomo, del rispetto reciproco, senza chiudermi in pregiudizi populisti ed alimentarmi, consumandomi, della paura del nuovo e dell'altro. Ed i libri, quelli veri, quelli che fanno riflettere e dialogare, quelli che non ci oppongono, quelli che gettano ponti e non innalzano muri, ci possono molto aiutare in questo. Aiutiamoli ad aiutarci. Agevoliamo il nostro incontro con loro, promuoviamo la nostra comunicazione, per cercare sempre nuove chiavi di lettura e meglio comprendere questo mondo matto e disperatissimo che abitiamo. Questo è ciò che io ho deciso di fare per quanto poco ed irrilevante possa essere ed apparire. Per trovare, insiemi, i semi di una rinascita e di una riscoperta di un mondo migliore. Alla ricerca di quei valori universali e fondanti che, pensavo ingenuamente fossero definitivamente acquisiti ma ogni tanto, nei momenti di sconforto come questo che tristemente viviamo, mi pare si stiano, invece, in parte dimenticando.
Giuseppe Cabizzosu