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Stele di Nora (Riproduzione)
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Tipo documento |
Tavoletta di terracotta (Riproduzione di 9,5*15 cm.) |
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Autore principale |
Ignoto |
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Titolo |
Stele di Nora |
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Datazione |
L’iscrizione è datata tra il IX e l’VIII secolo a.C., ed è la più antica testimonianza della parola “Sardegna” (BŠRDNŠ) e testimonia l’esistenza di contatti tra i Fenici e la Sardegna nuragica. |
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Testo e traduzione |
La traduzione più accettata, basata sull’interpretazione del glottologo Salvatore Dedola, recita: “Al tempio principale di Nora, quello che sta in Sardegna, auguro prosperità. Chi augura prosperità è Saba figlio di Melk-Atene, che ha costruito Nora di propria iniziativa”. Secondo lo studioso rappresenterebbe il primo documento scritto dell’Occidente e sarebbe scritta in sardo antico, utilizzando l’alfabeto fenicio. |
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Lingua e alfabeto |
L’iscrizione è in fenicio antico. La parola “Sardegna” (ŠRDN) compare nella terza riga dall’alto (non si considerino la prima e l’ultima lettera), rappresentando la prima attestazione del nome dell’isola in quella lingua. |
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Importanza storica |
La stele è un reperto di enorme valore archeologico e storico, essendo il primo scritto fenicio trovato a ovest di Tiro. Dimostra gli scambi tra il mondo fenicio e la Sardegna, con rapporti tra i coloni fenici e le popolazioni locali che potrebbero essere stati molto buoni, dato che il nome della città di Nora è mantenuto. |
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Un po’ di storia |
La stele, un blocco in pietra arenaria, fu rinvenuta nel 1773 dal prof. Giacinto Hintz, professore di Sacra Scrittura e Lingua ebraica-lingue orientali all’Università di Cagliari. Era inglobata in un muretto a secco in una struttura appartenente all’ordine dei mercedari in prossimità dell’abside della chiesetta di Sant’Efisio a Pula. |
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Conservata attualmente nel |
Museo archeologico di Cagliari |





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